
Flexible Stone
Da sempre Lithos Design guarda al mondo della formazione con grande coinvolgimento e interesse. Per...
Da sempre Lithos Design guarda al mondo della formazione con grande coinvolgimento e interesse. Per questo l’azienda ha accolto con entusiasmo l’invito del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, e in particolare del corso di laurea in Design del prodotto industriale, fornendo un contributo alle attività del Laboratorio di Product Design dedicate ai materiali lapidei e sviluppando in concreto due progetti elaborati dagli studenti.
Questi e altri prototipi realizzati da diverse aziende leader del settore sono stati raccolti ed esposti a fine corso nella mostra Flexible Stone, che prende il nome dal tema monografico del corso nell’anno accademico 2012-2013. La mostra approda così alla 48° edizione di Marmomacc, la più prestigiosa fiera internazionale dedicata alla pietra naturale.
I nuovi orizzonti che si aprono oggi per il design litico impongono di rifondare i principi del know-how e della metodologia necessari al suo sviluppo, in primis nel formare le figure dei futuri designer. Con questo fine il laboratorio intitolato Flexible Stone ha voluto in primo luogo trasmettere agli studenti competenze e consapevolezze critiche sull’uso di questi materiali nel progetto contemporaneo di design. Questo ambizioso obiettivo si è declinato nell’attivazione di uno scambio reciproco tra aziende di settore e studenti, capace di creare un circuito virtuoso che fosse per entrambi occasione di crescita e formazione professionale. La fase formativa iniziale ha preso le mosse da un’analisi delle categorie merceologiche e petrografiche e delle caratteristiche geologiche dei più importanti litotipi italiani, per passare successivamente a stabilire un diretto contatto con questi materiali. Il percorso esperienziale ha incluso una serie di visite collettive organizzate presso alcune aziende dei più rilevanti bacini marmiferi limitrofi al Dipartimento, per tradursi poi in un momento di percezione diretta con campioni di diverse pietre che gli studenti stessi hanno lavorato, in una scuola di formazione specializzata.
Sulla base di questo iter sono state identificate alcune categorie di prodotti su cui avviare il progetto, dagli arredi agli oggetti d’uso ai complementi architettonici, fino ai rivestimenti e agli elementi componibili. Ciascun tema, abbinato a un litotipo, ha permesso agli studenti di studiare le problematiche legate alle differenti caratteristiche dei materiali e di valutarne la congruità con le loro proposte progettuali, sondandone al contempo eventuali qualità estetiche inesplorate. Parallelamente, sono stati loro forniti gli strumenti tecnici necessari a realizzare progetti trasferibili ai macchinari a controllo numerico, attraverso un corso di elaborazione 3D con Evolve di Altair. Grazie alle aziende coinvolte si è giunti infine all’ultimo stadio del percorso didattico, verificando il raggiungimento degli obiettivi attraverso la prototipazione e testando la padronanza acquisita dagli studenti nel controllare gli aspetti funzionali, tecnici, estetici ed ergonomici del progetto.
“Ci auguriamo” – hanno affermato i responsabili del corso -“che questa intensa esperienza didattica inneschi un interesse reale e sviluppi fecondi legami tra due mondi, formazione e produzione, che necessitano di alimentarsi reciprocamente su un terreno, come quello dei materiali litici, particolarmente ricco di potenziale culturale ed economico ancora da esplorare e disvelare”.
I PROTOTIPI REALIZZATI DA LITHOS DESIGN
Heseeto, Hear See Touch
“La pietra scopre la musica. Un innovativo incontro che dona espressione all’eterna unicità del marmo: la tecnologia si sposa con l’eleganza della classicità. Un exciter utilizza il marmo come membrana di un altoparlante, amplificando un segnale audio. La pietra acquisisce così la capacità di parlare creando stupore nell’utente“.
Lorenzo Salmi, Serena Saponaro, Eleonora Zanus, gli studenti che hanno firmato il progetto.
Vela
“L’idea di un camino a bioetanolo nasce dalla traslucenza che il Bianco di Carrara acquista se lavorato a spessori sottili e avvicinato a una fonte luminosa. Grazie a questo combustibile il marmo non si opacizza e si può godere di una fiamma dovunque senza una canna fumaria. La facile lavorabilità permette di ottenere una forma tridimensionale, restituendo il valore e la dignità al Bianco Carrara”.
Gli studenti Leonardo Gravili e Dario Bellintani.
Flexible Stone Dipartimento di Architettura di Ferrara Corso di laurea in Design del prodotto industriale. Laboratorio di Product Design I – A.A. 2012-13. Docenti: Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan, Veronica Dal Buono, Davide Turrini
Presentazione liberamente tratta da materialdesign.it su gentile concessione degli editori, leggi l’articolo orginale. Foto su gentile concessione di Raffaello Galiotto Industrial Design – materialdesign.it – Ilaria Stella


